Viscere: la nuova geniale raccolta di racconti di Amelia Gray

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Se è vero che l’arte deve necessariamente contenere un messaggio altrimenti non può definirsi tale, è pur vero che la buona letteratura deve essere principalmente intrattenimento e quando un libro come Viscere riesce a farlo, vuol dire che si è sulla strada giusta.

Viscere è la nuova raccolta di racconti Amelia Gray che prima ancora di essere una scrittrice, è conosciuta per essere la sceneggiatric delle serie “Maniac” e “Mr. Robot” e se c’è una cosa che accomuna tutti i suoi lavori è proprio quella di non avere mai un lieto fine, di non fare domande ma soprattutto di non dare risposte.

Eppure le 37 microstorie raccontate in Viscere, considerata una delle migliori raccolte di racconti del decennio secondo Literary Hub, scavano, ribaltano la realtà ed esplorano territori apparentemente distanti tra loro, restituendo però al lettore un senso di assoluta normalità, sempre in perfetto equilibrio tra piacere e disgusto.

Amelia Grey

Amelia Grey, nel suo Viscere, focalizza il suo sguardo – spesso lucido e affilato – su dettagli apparentemente insoliti e racconta del caos, della mancanza di speranza e dell’impotenza umana nel ristabilire un ordine e nel dare necessariamente un senso alle cose ma, allo stesso tempo, racconta del corpo e della sua visceralità attraverso situazioni spesso surreali, dolorose ma pur sempre umane.

Unire elementi di narrazione che appartengono a vari generi come l’ horror, la follia, l’ ironia, la comicità, il fiabesco, il black humor e miscelarli sapientemente tra di loro è un compito che spetta solo agli scrittori e alle scrittrici realmente bravi e capaci di scrivere e di pubblicare libri senza minimamente curarsi dell’opinione altrui.

Quelli contenuti in Viscere – terza raccolta di racconti di questa scrittrice americana originaria di Tucson – sono racconti davvero molto brevi e che occupano al massimo un paio di pagine, nelle quali però fuoriesce, anzi straripa, tutta la bravura e la grandezza di questa ragazza che attraverso una scrittura densa e fluida porta in scena qualcosa che personalmente è la prima volta che leggo senza esser travolta dalla noia e dalla voglia di scaraventare il libro dalla finestra.

Eh già, perché spesso quando ci s’imbatte in libri che potrebbero benissimo essere definiti queer o weird, la paura è sempre quella di trovarsi dinanzi ad autori che si prefiggono il solo obiettivo di dimostrare al lettore la loro bravura, rimanendo in superficie e diventando dei semplici esercizi stilistici che lasciano il tempo che trovano.

Viscere, Amelia Gray, Pidgin Edizioni, 2019 pp. 195. Traduzione Stefano Pirone.

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