Le mie letture del mese: Ottobre
Motel Life | Le mie aspettative legate a questa lettura erano alte e i presupposti per renderlo un buon libro c’erano tutti, a partire dal titolo ma c’è stata qualcosa che non mi ha convinta pienamente.
Questo è il libro d’esordio di Willy Vlautin che, purtroppo, non è nemmeno lontanamente paragonabile a “Io sarò qualcuno” – il suo romanzo migliore, finora – anche se, alla fine, una certa “atmosfera” un po’ trasuda comunque.
Questa è la storia di due fratelli costretti a peregrinare da uno stato all’altro dopo che uno dei due – il maggiore – ha involontariamente investito e ucciso un ragazzino durante una tormenta in città.
Hanno in tasca pochi soldi e poche speranze, viaggiano a bordo di auto scassate e dormono nei motel più infimi. Non mangiano per giorni ma ingollano birra e whisky in quantità, illudendosi che tutto andrà bene perché, nonostante tutto, sono comunque insieme.
Ho trovato questo romanzo un po’ sottotono e ripetitivo – nonostante si tratti di un libro molto “on the road” – perché le vicende dei due fratelli sembrano un’anafora infinita che si ripete per tutta la durata del libro e soprattutto sembrano non fare nulla per uscire da questa loro condizione di reietti e di disperati.
Emarginazione, disagio esistenziale, dipendenze, legami e sogni infranti sono gli infranti sono gli ingredienti principali di questo libro di Willy Vlautin che resta comunque una penna molto interessante e che sono certa regalerà romanzi decisamente superiori.
Una svastica sul viso | Un libro a metà strada tra finzione e realtà che ricostruisce, attraverso un flusso di coscienza folle e surreale, un ritratto atipico e anticonvenzionale di Charles Manson: il criminale americano più famoso del mondo. Una sorta di confessione lisergica attraverso la quale Charles Manson non cerca giustificazioni o redenzioni ma prova a raccontare una sola verità: la propria.
Sangue e latte |Il protagonista di questo libro è un ragazzo schivo, introverso e solitario, cresciuto in campagna e trapiantato in città, dove inizia il suo straniamento sociale, fatto di isolamento e di difficoltà scolastiche e nel quale scopre l’amore per i libri e per la scrittura. Un libro sull’importanza dell’identità e delle radici e di come le aspettative familiari possono anestetizzare l’individuo.
La casa delle madri | La storia di due gemelli, nati in una famiglia disfunzionale, che crescono come due vasi comunicanti – diversi ma complementari – che si sfiorano senza mai toccarsi del tutto, esattamente come se respinti da un’invisibile forza centrifuga che li scaglia sempre più lontani. Una storia che sembra essere mossa da due sentimenti contrastanti: la colpa e la rimozione, che spinge tutti loro in un doloroso e rabbioso esercizio di riconoscimento, identificazione e separazione che quasi sempre fa rima con distruzione.
La casa sul lago | Se è vero che esistono luoghi per la pace e altri per la rabbia, per la famiglia Starling, la casa di Lake Christopher è sempre stata un luogo per la pace: una sorta di zona franca dove rifugiarsi dopo l’ennesima battaglia e capace di mettere un po’ tutti d’accordo.
Eppure, proprio adesso che hanno deciso di vendere questa casa, ogni membro della famiglia comprende quanto sia maledettamente legato a questo posto, dopotutto è proprio qui che sono nati degli amori mentre altri ne venivano perdonati e proprio poco prima della sua vendita, la famiglia Sterling decide di trascorrervi un ultimo weekend tutti insieme.
E anche se non inizia nel migliore dei modi, ognuno di loro ritornerà a casa fortemente cambiato da questo weekend, nel quale verranno fuori segreti e confessioni, tenuti allo scuro per tanto anzi forse troppo tempo poiché l’acqua del lago sembra depurare le loro anime e rendere tutti persone leggermente migliori.
Un libro che ci ricorda che, a volte, è necessario mettere da parte quello che amiamo e che difendiamo con ferocia anche a costo di distruggere noi stessi.
James David Poissant è bravissimo a descrivere le vite di queste tre coppie, ritrovatesi a vivere sotto lo stesso tetto, dal momento che ognuna di loro ha un codice e un proprio linguaggio mentre sullo sfondo si muove l’America di Trump e le sue mille contraddizioni.
Ogni famiglia ha i suoi segreti spesso inconfessabili e il futuro è davanti sconosciuto e invisibile esattamente come una sorpresa ma, in fondo, l’ amore non è mettersi dei pesi sulle spalle e proseguire il cammino nonostante tutto?