Calabria: sei libri sulla Calabria capaci di raccontare la mia terra
Era da un po’ di tempo che mi frullava in testa l’idea di raccontare la Calabria attraverso alcuni titoli ma non riuscivo mai a focalizzare il momento adatto o la giusta selezione di titoli e ora, complice l’autunno, ci ho realmente provato.
Ecco perché ho pensato di stilare una piccola lista – ovviamente parziale e del tutto personale – e la condivido con voi a patto che:
- Consideriate che questi sono solo alcuni dei libri da me letti finora sulla Calabria e ritenuti più significativi
- Ci sono, fortunatamente, ancora una valanga di libri sulla Calabria ma purtroppo devo ancora leggerli
Detto questo, vi lascio alla mia selezione:
Gente in Aspromonte – Corrado Alvaro (1930)
Ciò che appare netto sin dalle prime pagine di questo capolavoro letterario è l’amore infinito e viscerale che Corrado Alvaro nutre nei confronti della sua terra e poco importa se si tratta di una Calabria arcaica, chiusa e superstiziosa perché è proprio questa la Calabria della sua memoria e di cui intende scrivere.
Quest’opera è infatti un’ evocazione della dura vita dei pastori in Aspromonte che lottano contro le intemperie, la fame, la miseria e la “malasorte” per garantire alla propria famiglia un tozzo di pane e un futuro migliore ai propri figli.
I protagonisti di questi tredici racconti, sono persone semplici e umili che fanno grandi sforzi per sopravvivere e per restare a galla poiché perennemente schiacciati dalla miseria, dai soprusi e dalle ingiustizie ma forse è proprio questo a renderli unici e speciali.
Il muro dei muri – Carmine Abate (2006)
L’emigrazione è sempre stata una delle piaghe più dolorose della Calabria e proprio l’emigrazione è al centro di questa raccolta di racconti.
Queste sono le storie di uomini senza radici che hanno il viso scavato dal lavoro e dalla nostalgia, figli di una terra arida e sottomessa come la Calabria che cercano il riscatto in un paese ostile e profondamente razzista come la Germania che per molti rappresenta un’occasione e una speranza.
Dentro queste storie ci sono: l’amore, le aspettative, l’illusione, la voglia d’integrazione ma soprattutto i sogni.
Racconti che sono l’espressione dell’inquietudine e del disequilibrio che crea l’allontanamento dai propri affetti e che solo un possibile ritorno è in grado di riparare.
Gli anni veloci – Carmine Abate (2008)
Un romanzo ricco e positivo sull’adolescenza, lo sport, la musica, i sogni e le speranze ma soprattutto sull’amore.
Anna e Nicola, due adolescenti curiosi e inquieti e il loro amore speciale che nasce e cresce in Calabria, in mezzo alla sua natura selvaggia e rigogliosa e un solo desiderio: invecchiare insieme.
Infine la vita reale che si abbatte contro i sogni, una perdita e poi un riavvicinamento dettato forse da un segreto che non può più essere nascosto.
A dar manforte a questo romanzo, un cameo di un Rino Gaetano ancora alle prime armi che ignaro del successo che lo avrebbe successivamente travolto, torna nella sua amata Calabria per godere del silenzio sulle lampare e per divertirsi con i suoi amici di sempre, fra i quali appunto Anna e Nicola.
Malinati – Angela Bubba (2012)
Se è vero che la Calabria è quella regione remota e dimenticata da tutti, laddove tutto sembra melmoso e rallentato, ecco che allora le parole di Angela Bubba – affilate e pungenti – descrivono alla perfezione questa terra bellissima ma intrisa di problemi insanabili.
Malinati è un libro che apre uno squarcio sull’immigrazione, l’inquinamento e lo sfruttamento ambientale, il degrado cittadino e la criminalità organizzata, la malasanità, il bisogno di fuggire dalla Calabria e la nostalgia che si prova una volta lontani da essa, attraverso la brillante penna di Angela Bubba che prima fa riflettere e poi restituisce quel perenne senso di amara impotenza e di indomabile sofferenza.
Sulle tracce di Norman Douglas – Francesco Bevilacqua (2012)
Cosa accade quando un uomo eccentrico, vivace e profondamente intelligente nonché brillante scrittore, approda nei primi del Novecento in un luogo remoto contraddistinto da una natura vergine e selvaggia qual’era la Calabria? Accade che se ne innamora perdutamente e ogni volta che può evade dalla realtà per ritrovare quel lato intimo e segreto che a molti sfugge.
E cosa accade invece quando un uomo profondamente innamorato della natura e dell’avventura ripercorre il cammino di quell’ illustre predecessore? Accade che nasce quest’opera a metà strada fra diario di bordo, fiaba onirica e racconto storico, il tutto condito da interessanti nozioni di antropologia, sociologia ed ecologia insomma un’opera completa ma soprattutto piena di interessanti spunti di riflessione.
Francesco Bevilacqua, escursionista esperto e appassionato, ripercorre infatti – seppur attraverso itinerari diversi – il percorso precedentemente battuto da Norman Douglas e divinamente narrato nel suo libo più celebre Vecchia Calabria – considerato da molti come il miglior libro di letteratura di viaggio in assoluto – semplicemente per ricercare la stessa bellezza e per tracciare dopo tutti questi anni una sorta di bilancio fra “vecchio” e “nuovo”.
Ed è proprio la continua ricerca della bellezza ad accomunare questi due uomini apparentemente diversi fra loro ma invece molto simili: da una parte c’è Norman Douglas che con il suo spiccato anticonformismo, il suo spirito libero e ribelle vaga per la Calabria con estrema spiritualità (nonostante la sua non religiosità) e curiosità – senza mai però giudicare la gente che incontra né l’ ignoranza, la miseria e la povertà contro cui inevitabilmente si scontra – mentre dall’altra parte c’è Francesco Bevilacqua che attraversa le montagne con passione e rispetto, sempre pronto a battersi per tutelarle e salvaguardarle dagli scempi umani.
Su due piedi. Camminando per un mese attraverso la Calabria – Giuliano Santoro (2012)
Viaggiare significa letteralmente spostarsi da un luogo all’ altro compiendo un percorso più o meno definito e se poi a farlo si è da soli, contando solo sulla forza delle proprie gambe e sfidando addirittura i propri limiti, percorrendo in lungo e in largo una regione mitica e atavica come la Calabria, ecco che tutto assume una prospettiva diversa quanto insolita.
Da questa ricca ed interessante esperienza nasce appunto Su due piedi. Camminando per un mese attraverso la Calabria, una sorta di diario di bordo scritto in prima persona da Giuliano Santoro, giovane giornalista calabrese trapiantato a Roma e instancabile camminatore per le vie più o meno impervie della Calabria.
In questo suo viaggio a piedi, Giuliano Santoro vaga alla ricerca di idee, luoghi, storie, persone ed esempi virtuosi dando vita ad un ricco collage che ben si adatta ad una regione tanto povera quanto sottomessa per anni da vari popoli e culture come la Calabria, lasciando però ampio spazio a riflessioni di varia natura e chiamando in causa di volta in volta la letteratura, la storia, la religione e l’arte in generale.
- Gente in Aspromonte, Corrado Alvaro, Garzanti, 2000 pp.180.
- Il muro dei muri, Carmine Abate, Mondadori, 2006 pp.207.
- Gli anni veloci, Carmine Abate, Mondadori, 2008 pp. 242.
- Malinati, Angela Bubba, Bompiani, 2012 pp.373.
- Sulle tracce di Norman Douglas, Francesco Bevilacqua, Rubbettino, 2012 pp.285.
- Su due piedi. Camminando per un mese attraverso la Calabria, Giuliano Santoro, Rubbettino, 2012 pp.170.