Senza pelle di Nell Zink: storie di umani e di uccelli
Non appena ci si addentra nella lettura di Senza pelle ci si accorge di quanto Nell Zink, pur essendo nata e cresciuta in California e ora residente a Berlino, abbia scritto questo libro seguendo il tipico modello letterario europeo, cercando di prestare particolare attenzione e descrivendo al meglio com’è realmente la vita di una coppia di americani in Europa.
Senza pelle, narra infatti la storia di una strampalata coppia sposata che entra in crisi nel momento esatto in cui la donna abortisce improvvisamente, durante un incidente automobilistico, causato da uno strano uccello che si scaglia a folle velocità contro la loro auto.
La perdita improvvisa e dolorosa del bambino, finisce infatti per mettere in mostra tutte le fragilità e le incrinature del loro matrimonio, che nemmeno l’adozione dello strambo uccello sembra sanare, dal momento che la donna inizia a buttarsi fra le braccia di chiunque mentre l’uomo finisce invece per dedicarsi con maggiore intensità e trasporto alle sue passioni personali: la musica, il birdwatching e l’attivismo politico a favore delle cause ambientali.
Perdere il bambino, invece, fu più atroce di quanto potessi mai immaginare. In questo caso non c’era alcun rapporto tra causa ed effetto: l’effetto andava al di là delle mie capacità di comprensione, e anche al di su e al di giù. Era un disagio fisico.
Eppure, nonostante la donna appaia fredda, cinica, scostante e distaccata e continui a saltare da un letto all’altro, allo stesso tempo, finisce per interrogarsi su se stessa e su quali siano i reali sentimenti nutriti nei confronti di quell’uomo egoista, immaturo e sognatore che è suo marito.
Il disgusto è un presupposto essenziale dell’amore.
Sarà proprio per questo motivo e per la passione comune nutrita nei confronti degli uccelli e sommata al suo profondo spirito di osservazione, a far scaturire in lei, profondissime riflessioni sulle numerose similitudini fra il mondo umano e quello dei volatili e tutto ciò che essa riuscirà a comprendere e ad afferrare, non farà altro che accrescere il suo senso di solitudine e di malinconia ma contemporaneamente, servirà a dimostrarle cosa significhi realmente vivere e amare e quanto sia difficile barcamenarsi fra queste due azioni, apparentemente semplici eppure dannatamente complesse da mettere in atto.
…amavamo la natura più che mai, dopo aver deciso di ignorare gli effetti che aveva sulla nostra vita. Scegliemmo di amarla piuttosto che piegarci sotto il suo peso. Se uno se ne sta in una palude tutte le mattine nel fine settimana, non si riproduce e non si nutre. Ha il controllo totale. Bisogna stare alla larga dalla natura finché si è ancora abbastanza giovani da rischiare che la natura ci rovini la vita.
Nell Zink, mette gli uccelli e il loro mondo al centro di questo suo romanzo – inizialmente concepito e scritto solo per Jonathan Franzen ma ben presto diventato uno dei 100 migliori romanzi del 2014 e ora giunto anche in Italia – ma allo stesso tempo, si addentra in temi molto caldi che contraddistinguono questa nostra precisa epoca storica come la tutela e la salvaguardia dell’ambiente o l’attivismo e la protesta politica, rendendo cosi Senza pelle una perfetta allegoria sia di un matrimonio destinato a naufragare e sia di questa nostra società moderna, altamente evoluta e tecnologica ma purtroppo incurante e insensibile verso certe importanti tematiche ambientali.
La vita è quello che succede quando la lasci in pace. È un circolo vizioso! Ma nessuno vuole lasciarla in pace. Tutti la vogliono amare. L’amore per la natura è una contraddizione in termini. Tutti dicono che nessuno ne ha a sufficienza, ma è una predisposizione del tutto inesistente. Il mito della biofilia. Amare le creature viventi a proprie spese, essere felici che esistano e vivano la loro vita da qualche parte, dove non le vediamo mai. Ma per piacere. È solo una presa per il culo.
Senza pelle non è un libro facile e ordinario bensì è totalmente libero e fuori dagli schemi poiché finisce per avanzare continui paragoni e similitudini fra il mondo umano e quello degli uccelli e che allo stesso tempo, non si preoccupa di lanciare dalle sue pagine, spietate critiche piene di messaggi articolati e feroci nei confronti di questa nostra società tanto cieca e ottusa, quanto incapace di spiegare le ali e spiccare il volo, al contrario di come invece fanno gli uccelli.
Gli uccelli sono più coraggiosi degli altri animali, perché hanno un asso nella manica: il volo.
Senza pelle, Nell Zink, Minimum Fax, 2016 pp.164. Traduzione Anna Mioni.