EBook in Libreria: la nuova sfida in crowdfunding di Casa Sirio Editore
Posso confessarvi una cosa, senza il timore di essere presa in giro? Io non leggo gli eBook. Ecco, l’ho detto e ora, in tutta calma, vi spiego anche il perché.
Dunque le ragioni sono fondamentalmente due:
- Necessito ancora del contatto fisico con le cose, ecco perché avverto il naturale bisogno di maneggiare il libro cartaceo semplicemente perché con i formati digitali non riesco a concentrarmi in egual modo
- Per motivi lavorativi trascorro molte ore della giornata davanti al pc e la sera, quando mi approccio finalmente ai libri e alla lettura, non riesco proprio più a tenere gli occhi incollati allo schermo mentre l’inchiostro stampato sulla carta mi favorisce una sorta di rilassamento visivo e fisico
Eppure, nonostante questo preambolo che può sembrare controproducente e quasi tranciante all’idea di Martino Ferrario – questo è il nome dell’editore alla guida di Casa Sirio Edizioni – che ho deciso di intervistare e di appoggiare in questa sua impresa, semplicemente perché non ho mai considerato gli eBook come degli scarti o come dei sottoprodotti culturali in grado di minacciare l’esistenza dei libri di carta, anzi. Secondo me, sono un prodotto che merita attenzione e rispetto e che deve necessariamente viaggiare in concomitanza dei suoi fratelli maggiori – i libri di carta, ovviamente – perché solo in questo modo è possibile ottenere una diffusione capillare e magari fare, una volta per tutte, quel benedetto salto di qualità tanto agognato.
Già dai primissimi scambi di mail con Martino Ferrario, nelle quali si accennava al suo progetto, traspariva tutto il suo sano entusiasmo e la sua genuina voglia di fare. Insomma, gli elementi che troverete nei dettagli del progetto affidato ad Eppela, una delle principali piattaforme italiane di crowdfunding che, solo da qualche giorno, ospita anche l’idea geniale di questo giovane e determinato editore brianzolo che vale la pena appoggiare per mille diverse motivazioni.
- Come nasce l’idea eBook in libreria?
L’idea nasce da due esigenze: la prima, da lettore ed editore, è dare più dignità agli eBook. Io leggo una quantità impressionante di libri, a casa ho i mucchi per terra e sulle sedie e sul tavolo e un po’ ovunque, ma leggo anche tantissimi eBook. Il Kindle è comodo, me lo porto in metro senza che mi vengano in crampi per tenerlo aperto o rischi di ammazzare qualcuno durante una frenata, lo sfoglio mentre pranzo (senza rischiare di sporcarlo o di impazzire perché mi si girano le pagine col vento o l’aria condizionata), la sera a letto posso pure togliermi gli occhiali e comunque lo vedo. La seconda, più da editore di CasaSirio, di non stare mai fermo e trovare sempre qualcosa di nuovo per proporci (o aiutare altri a proporsi). Odio essere immobile, sto mulinando le gambe anche mentre rispondo a questa intervista, e avere sempre nuovi sbocchi è più una necessità che una vocazione. Se devo dirla tutta ce n’è pure una terza, e cioè che – secondo me almeno – il mondo editoriale era maturo per avere un’innovazione nel mercato eBook (che sono anni che si assesta su cifre quasi imbarazzanti). I precedenti tentativi erano stati fatti principalmente da distributori, senza mai guardare le esigenze dei tre fruitori principali della catena (lettore – libraio – editore) e allora mi sono detto: perché non provarci?
- A chi è rivolto principalmente il progetto eBook in libreria?
Abbiamo intervistato una quantità enorme di persone e la percentuale di chi non leggerebbe mai nulla su un supporto diverso da quello cartaceo era del 20/22%, non di più. Un numero incredibile, soprattutto se si pensa alle statistiche di vendita e lettura degli eBook. Il progetto eBook in libreria è dedicato al restante 78/80% di lettori, che sì l’eBook lo leggerebbe ma che oggi, alle condizioni attuali, non è intenzionato a farlo (per vari motivi).
- Dovendo descrivere il progetto eBook in libreria in poche parole come lo definiresti?
“Bellissimo” vale come risposta? Scherzi a parte, il progetto è rendere l’eBook fruibile all’enorme quantità di persone che se lo leggerebbero ma, per un motivo o per l’altro, oggi non riescono a farlo.
- Come mai la scelta di fare una campagna di crowdfunding?
Ci sono tanti motivi, ma i due principali sono “costo” e “caso”. Il fattore “costo” è importante, sviluppare un software bello e funzionale comporta delle spese importanti, e da soli forse non saremmo riusciti a gestirle tutte. Quello col “caso” invece è stato un incontro bellissimo. Un giorno mi è squillato il telefono e dall’altra parte c’era una persona di Eppela. Ci aveva conosciuto tramite i PendolariQR, apprezzava il nostro modo di porci e la nostra voglia di non fermarci mai e voleva sapere se avessimo qualche progetto da proporle. Era qualche mese che lavoravamo agli eBook in libreria, così le ho accennato l’idea. Il resto lo hai davanti agli occhi, l’idea è stata apprezzata e proposta a Nastro Azzurro che, e anche di questo siamo felicissimi (ma quanto è meraviglioso essere sponsorizzati da una birra?), ha deciso di cofinanziarla.
Questo però non vuol dire chiedere dei soldi solo sull’idea. Abbiamo deciso di dare solo i nostri libri come premi (o delle cene con i nostri autori) proprio per sottolineare quanto crediamo in quello che facciamo.
- Quanto tempo hai impiegato per realizzare la campagna relativa al progetto eBook in libreria?
Sulla campagna in sé è un mesetto che ci lavoriamo, sugli eBook in libreria, invece, è quasi un anno. Intervistare migliaia di persone ci ha richiesto tantissimo tempo, e anche sviluppare un’idea che mettesse d’accordo le esigenze dei lettori con quelle di editori e librai non è stato da meno.
- Come avverrà la distribuzione degli “ebook in Libreria”? Saranno reperibili in tutte le librerie italiane?
Questo è uno dei più grandi vantaggi degli eBook in libreria. Saranno disponibili ovunque, porteranno un guadagno a tutti i membri della filiera editoriale (dai lettori a librai ed editori) e potrebbero aprire le porte del digitale a un pubblico enorme.
- Credi che questa possa essere un’idea replicabile anche all’estero?
Penso di sì, e questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di svilupparla. La replicabilità e adattabilità è infinita (e non solo all’estero, pensa che meraviglie si potrebbero fare con la scolastica o l’universitaria). A proposito di questa replicabilità e adattabilità, abbiamo già qualche ideuzza da proporre l’anno prossimo…
- Con CasaSirio Editore, continuerete a fare libri di carta oppure secondo te, il libro di carta morirà e verrà soppiantato definitivamente dagli ebook?
Continueremo a fare e amare i nostri libri di carta, cui però proveremo sempre di più ad affiancare l’eBook. Sono due mondi che possono comunicare e stare bene assieme, ognuno con i suoi vantaggi, e dovrebbero farlo di più. Il nostro progetto guarda anche in questa direzione, il libro non esclude l’eBook e viceversa. Anzi, entrambi possono arricchire l’esperienza di ogni lettore.
- Cosa ti senti di dire a chi ci sta leggendo da casa?
Innanzitutto di farci sapere se l’idea vi è piaciuta. È un anno che la incubiamo e ci teniamo alla follia. Poi, se volete anche darci una mano (economica, con una condivisione social o mail, parlandone ai vostri amici)… ecco, quello sarebbe un altro regalo meraviglioso.
Conosci già Casa Sirio Editore? Che ne pensi di questo progetto rivoluzionario? Ti piace l’idea di Martino Ferrario? Dimmi la tua nei commenti.