Leslie Jamison: Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione
Un libro come quello di Leslie Jamison, personalmente, non l’avevo mica mai letto, sia perché un’opera come questa non era ancora stata captata dai miei libro-radar e sia perché libri come Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione non è che ne vengono pubblicati ogni giorno dal momento che, per essere scritti, richiedono uno sforzo davvero significativo ma soprattutto perché il carico umano ed emotivo che vi ruota attorno è davvero notevole e bisogna mettercela davvero tutta per vivere una storia del genere, per farla crescere dentro – esattamente come in una lunga e dolorosa gravidanza – e infine per trovare la forza e il coraggio di sputarla fuori e di darla in pasto agli altri.
Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione è il memoir in cui Leslie Jamison racconta della sua dipendenza dall’alcool e del successivo recupero ma, allo stesso tempo, utilizza la sua storia personale per incrociarla con quella di altri scrittori americani famosi (Jean Rhys, John Berryman, Charles Jackson, George Cain Malcolm Lowry, Denis Johnson, Raymond Carver, David Foster Wallace) e di alcune stelle intramontabili della musica (Billie Holiday e Amy Winehouse), tutte accomunate da un unico elemento distintivo: l’alcool.
Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione è infatti il frutto della tesi di dottorato che questa giovane autrice presenta ai suoi docenti di Yale e che diventa, successivamente, il libro che stringiamo tra le mani e che, personalmente, mi guarda dalla mia libreria e dall’imponenza delle sue 526 pagine, soprattutto perché come qualcuno ben sa, io non ho un rapporto idilliaco con i libri cicciotti ma per Leslie Jamison ho fatto una doverosa eccezione perché questo non è il solito libro sulla dipendenza e sul recupero.
Avrei voluto spiegare che stavo scrivendo un libro proprio su quello sguardo appannato, sul fatto che le storie di dipendenza inducono a pensare di avere già letto quel genere di libro prima ancora di averne sentito parlare. Avrei voluto spiegare che cercavo di far capire quanto la dipendenza sia difficile da descrivere, perché è sempre una storia già raccontata, perché inevitabilmente si ripete, perché in ultima analisi si riconduce, per tutti, allo stesso nocciolo scarnificato, riduttivo e riciclato: desiderio, consumo, ripetizione.
pp. 13
Ho deciso, infatti, di leggere questo libro perché mi affascinava il tema e leggendo quasi prevalentemente letteratura americana, il rapporto tra scrittori americani e alcool è legato da un doppio filo e spesso considerato il vero e proprio collante della loro stessa arte anche se Leslie Jamison, dalle pagine del suo Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione , ci dimostra di come questo legame apparentemente indissolubile possa esser spezzato e questo mito sfatato.
Idolatravo gli scrittori alcolisti iconici perché ritenevo che le loro sbornie fossero indice di un vissuto interiore estremo, segnato dall’instabilità e dall’autenticità. Se c’era bisogno di bere tanto voleva dire che soffrivi, e bere e scrivere erano due distinte risposte allo stesso, comune dolore. Lo si poteva addormentare, quel dolore, oppure concedergli una voce.
pp. 35
Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione è un libro che, durante la lettura, porta spesso alla riflessione e che fa fare i conti con la propria persona, con le proprie fragilità ma soprattutto con i vuoti: quelli delle bottiglie tracannate e che Leslie Jamison – e altri come lei – non sanno ormai più come smaltire ma soprattutto con quelli interiori, quelli che urlano dentro e che squarciano l’animo in mille frammenti, esattamente come vetri rotti.
Bere mi sembrava l’opposto della restrizione. Bere era la libertà. Era cedere al desiderio, anziché rifiutarlo. Era abbandonarsi. Abbandono come sconsideratezza, ma anche come passaggio a uno stato di esaltazione che si lasciava alle spalle il sé affamato e il suo freddo involucro scheletrico.
pp. 51
Ecco, Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione dimostra perfettamente come, spesso, nella vita quotidiana anche quella più normale e apparentemente meno problematica, per sopravvivere sia necessario un complice – nel caso di Leslie Jamison l’alcool e la droga – e che sempre più spesso si finisce nel vortice della dipendenza per la pura e semplice monotonia e non sempre per un dramma o per un dolore interiore ma, a volte, succede anche per delle alterazioni di alcuni neurotrasmettitori che, ovviamente, Leslie Jamison nel suo libro affronta con competenza e senza ricorrere a particolari attenuanti.
Il cuore spezzato non è il motivo per cui si beve, ma spesso è l’occasione per scoprire ciò che l’alcol può fare per noi.
pp. 56
E probabilmente, la grandezza di questo libro consiste proprio nel fatto che non punta il dito contro nessuno ma soprattutto non richiede nessun tipo di giustificazione – nonostante alcuni passaggi si avvicinino molto ad una sorta di confessione – perché si limita solo a raccontare una storia: quella di Leslie Jamison che, magicamente, diventa quella di tante altre persone nella sua stessa condizione, è bello notare che IO diventa NOI soprattutto quando, finalmente, si decide a frequentare gli incontri degli AA e a seguire i dodici passi del programma.
Di certo il mio dolore era, come quello di tutti, reale. Di certo il mio dolore non era proprio identico a quello degli altri, ma solo come quello degli altri.
pp. 375
Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione è un libro sulla dipendenza e sul recupero ma soprattutto è un libro che parla dell’inferno e di come provare ad uscire da quell’inferno. Sì esatto, uscirne e possibile ma occorre solo tanta pazienza, tanta determinazione e tanto coraggio e Leslie Jamison attraverso la sua storia e quella di altre persone nella sua stessa condizione lo dimostra in pieno.
Rinascere. Alcol, intossicazione e storie di guarigione, Leslie Jamison, Mondadori, 2019 pp. 526. Traduzione Laura Serra.