Atene, cannella e cemento armato: visitare Atene con Patrizio Nissirio
Era l’anno della maturità quando consigliai ad alcuni amici di andare in vacanza in una delle tante isole greche e così, dopo aver fornito qualsiasi informazione utile in mio possesso, augurai loro buon viaggio.
Dovete sapere che a quel tempo non c’era ancora WhatsApp – anche se era il 2006 – e al loro ritorno ero già convinta che sarebbero tornati a casa con tanti souvenir, qualche chilo in più e tanta sana nostalgia e meraviglia per tutta la bellezza ammirata nei giorni passati. Quando li rividi mi dissero invece che la Grecia non gli era affatto piaciuta, perché era sporca, arretrata e poi si mangiava davvero male poiché non sapevano nemmeno cucinare la pasta.
Sulle prime pensai che quello era solo una montatura, subito dopo però i loro volti tesi e contratti mi suggerivano invece che quello non era affatto uno scherzo bensì la verità. La loro verità o meglio la loro personale opinione, ovviamente.
E così, merntre lasciavo sbollire l’amarezza, realizzai che alla fine non era affatto colpa loro se avevano assegnato tutti quegli aggettivi dispregiativi alla Grecia bensì era solo colpa degli occhi con i quali l’avevano osservata. Ovviamente, quell’episodio mi servì per capire che la Grecia non è una meta adatta a tutti e infatti proprio da quel giorno, ho smesso di consigliarla, di parlarne apertamente e di esaltare le sue bellezze e ben presto è diventata una cosa soltanto mia, da preservare e centellinare.
Atene, cannella e cemento armato
Ecco perché appena mi sono imbattuta nelle prime pagine di Atene, cannella e cemento armato – il nuovo libro di Patrizio Nissirio, da poco pubblicato da Giulio Perrone Editore e inserito nella nuova collana Passaggi di dogana – non mi sono affatto meravigliata della frase:
Però Atene è brutta.
Quello che la Grecia rappresenta per me non mi va di spiegarlo, perché fa parte della mia sfera più intima e privata, posso però dirvi che la Grecia mi ha accolta e mi ha adottata, proprio come se fossi una figlia leggittima del suo popolo e soprattutto l’ha fatto senza chiedermi nulla in cambio, perché ogni volta che ci torno mi sento come a casa mia e non mi ha fatto mai sentire semplicemente una turista, nemmeno per un solo giorno.
Ad Atene, la Storia e l’Oriente ne segnano per sempre l’identità, a dispetto del suo aspetto moderno solo superficialmente sgangherato. E questo sfugge a tutti quei turisti senza il tempo per la conoscenza. Perché è proprio il tempo l’enzima che accende la rovente, sensuale reazione chimica con Atene…
Era il 2006 quando sono stata ad Atene – purtroppo solo per una manciata di ore – e quello che ricordo sono: i tanti chilometri di autostrada fatti per raggiungerla, la pioggia battente e incessante e il cielo scuro di quella precisa giornata, il traffico pazzesco della città, gli innumerevoli palazzi e il panorama che mutava velocemente su Athinon Avenue mentre mi avvicinavo al centro.
E sono certa che Atene non poteva avere un narratore migliore di Patrizio Nissirio che nel suo Atene, cannella e cemento armato, ci parla di una metropoli che seppur piegata dalla crisi, dall’abusivismo edilizio e da una miriade di altre problematiche, resta uno dei luoghi più belli d’Europa e non a caso, è proprio il ponte di passaggio tra Occidente e Oriente, di quella stessa Europa che la rinnega e la boicotta ma che proprio alla Grecia deve tutto.
Abbandonarsi allo charme nascosto di Atene significa inalarla fin dal primo sguardo…
In Atene, cannella e cemento armato, Patrizio Nissirio ci conduce infatti in un viaggio speciale per la città e lo fa in modo naturale, appassionato e poetico ma soprattutto con estremo rispetto e devozione nei confronti della città nella quale vive dal 2001 per motivi di lavoro e lasciandosi aiutare dalle parole degli scrittori e dei poeti greci più o meno famosi.
Eppure nonostante la crisi economica, l’abusivismo edilizio, lo spirito anarchico e i mille altri paradossi, restare indenni alla bellezza e al fascino di Atene è praticamente impossbile: dura, caotica e spietata di giorno ma dolce, poetica e ammaliante durante la notte.
Atene, allora, farà il miracolo: con la sua capacità di sorprendere, di celare il bello dietro l’obbrobrio, il sensuale dietro il volgare.
Ad Atene – e alla Grecia in generale – noi tutti dobbiamo davvero molto. Ecco perché esse sono capaci di conquistare e di rubare letteralmente il cuore, l’importante è avere sempre i sensi spalancati e abbandonarvisi con fiducia e devozione, lasciandosi conquistare dal philotimo ovvero quella sensazione di solidarietà e di appartenenza tipica del popolo greco, perché solo in questo modo è possibile comprendere la loro natura e la loro più intima essenza.
Atene, cannella e cemento armato, Patrizio Nissirio, Giulio Perrone Editore, 2017 pp.139.