Citazioni, immagini e suggestioni #2 – Kurt Vonnegut fra progressisti e conservatori
E voi cosa siete in questo paese, dove è praticamente una legge di vita essere una cosa o l’altra? Se non siete nessuna delle due, tanto varrebbe che foste un bombolone alla crema.
Se volete portarmi via i fucili, siete favorevoli all’assassinio dei feti, fate i salti di gioia quando gli omosessuali si sposano e non vedete l’ora di regalargli cosine per la cucina, e state dalla parte dei poveri, siete progressisti.
Se siete contrari a tutte quelle perversioni e state dalla parte dei ricchi, siete conservatori.
Più semplice di così si muore.
Quando siete felici, fateci caso
Kurt Vonnegut
Minimum Fax, 2015 (pp.66)
Traduzione Martina Testa
Io e la politica siamo due mondi diametralmente opposti, nel senso che siamo consapevoli della reciproca esistenza -o almeno cosi credo- ma ci teniamo a debita distanza, esattamente come il topo con il gatto.
Leggendo però Quando siete felici, fateci caso di Kurt Vonnegut – feroce dissacratore della politica americana nonché fedele e convinto sostenitore della libertà assoluta- ho scovato questa geniale definizione su ciò che vuol dire essere progressisti o conservatori in America.
E sinceramente una riduzione così semplice e acuta su un argomento complesso come l’appartenenza o meno ad uno schieramento politico, non l’avevo ancora letta da nessuna parte.
Voi dite che in Italia -vista la totale confusione, l’incompetenza e i saltellamenti vari da un partito all’altro- sarebbe mai possibile riassumere la politica in modo simile?
Personalmente, nel frattempo, continuo ad essere fedele al mio unico credo: la libertà.