Green Park Serenade di Andrea Malabaila: tre amici a Londra e un mistero da risolvere
Green Park Serenade, è l’ultima fatica letteraria dello scrittore piemontese Andrea Malabaila ed è un libro che dev’essere letto e interpretato come un viaggio a ritroso nel tempo, nel quale un gruppo di amici torinesi, nell’estate del 1998, decidono di non sostenere l’esame di maturità semplicemente per imbarcarsi in un rocambolesco e avventuroso viaggio verso Londra che finirà per modificare per sempre le loro vite e i loro destini, specie quello dell’amico Schopenhauer che purtroppo farà ritorno in Italia solo da morto poiché si autoaccusa dell’omicidio di una ragazza londinese, conosciuta qualche giorno prima proprio a Green Park, e successivamente si suicida in cella, lasciando però un contraddittorio e poco esaustivo messaggio di addio.
A quell’epoca, i due amici in compagnia di Schopenhauer, erano ancora troppo giovani, troppo immaturi e troppo spaventati per indagare su come siano realmente andati i fatti o semplicemente per chiedere aiuto e così, tra mille dubbi e interrogativi, ritornano a Torino e soprattutto ritornano alle loro solite vite, cercando di condurre un’esistenza quanto meno normale, tra di loro c’è infatti chi si sposa, chi si fidanza, chi mette su famiglia, chi avvia una brillante carriera professionale o addirittura chi divorzia o chi fallisce immancabilmente su ogni fronte.
Per fortuna non avevi dimenticato l’odio verso chi sosteneva che quella dei diciott’anni è l’eta più bella, ma ora capivi che lo sarebbe stata se avessi avuto la testa e l’esperienza dei trenta: la verità è che ogni età ha i suoi problemi e mentre ti accade, nessun problema sembra semplice.
Una cosa resta però invariata, nonostante essi non abbiano più rapporti fra loro ormai da anni e nonostante la totale assenza di coraggio nel farsi persino una telefonata – capire cosa diavolo è successo al loro amico Schopenhauer, durante quella maledetta estate del 1998.
Peccato però che essi non hanno il coraggio di confessarlo nemmeno a loro stessi, poiché il dolore, la rabbia e la delusione è ancora troppo cocente e allora, forse è davvero meglio non pensarci più e continuare a vivere la propria vita.
Succede però che a circa quindici anni di distanza, più precisamente nell’estate del 2013, il protagonista di Green Park Serenade – di cui non viene mai svelato il nome o l’identità – prende parte a una di quelle rimpatriate scolastiche che finiscono per riesumare vecchi rancori e vecchi dolori o per crearne addirittura di nuovi, che sollevano interrogativi e riflessioni ma soprattutto che mettono tutto e tutti sotto una luce nuova, inedita e diversa e fra tutti i partecipanti a questa benedetta cena, c’è anche il Bardo ovvero il terzo amico che insieme a Schopenhauer aveva preso parte a quel terribile viaggio a Londra nella fatidica estate del 1998.
Dopo la freddezza e il disagio iniziale – tipiche delle rimpatriate scolastiche e di tutti quegli eventi simili, dove il tempo ha scavato profondissimi e irrimediabili solchi – tra i due amici, scatta la vecchia complicità e si insinua nuovamente la necessità e il desiderio di capire cosa sia realmente accaduto a Schopenhauer e così, dopo vari tentennamenti e accompagnati da un altro ex compagno di classe, decidono finalmente di ritornare a Londra e partendo da pochi indizi confusi e approssimativi, volano oltremanica e iniziano le loro indagini in modo totalmente autonomo e autogestito.
…era di nuovo come un tempo, voi da una parte e il resto del mondo dall’altra. Il problema è che il resto del mondo era ancora quello degli adulti, esattamente come allora. Un mondo di cui nessuno vi aveva dato le chiavi d’accesso, come se il tempo per voi si fosse bloccato. Ma bisognava farlo ripartire. Non eravate più dei ragazzini, dopotutto, anche se continuavano a trattarvi come tali. Contarvi i capelli che avevate perso sarebbe stato spaventoso ma anche efficace. Forse.
Ciò che scaturirà dalla loro nuova permanenza a Londra, sarà un mix dettato dalla nostalgia, dalla malinconia ma soprattutto dai numerosi cambiamenti che i tre amici potranno osservare sia nella stessa città londinese ma soprattutto dentro loro stessi e sarà proprio questo rinnovato spirito interiore e successivamente quello instaurato in questo inedito gruppo, sommato ad un crescente mix di comicità e di ironia, a condurli per questo bizzarro viaggio alla ricerca della verità o di qualcosa di simile, sia per fare pace una volta per tutte con questa storia e lasciarsi tutto alle spalle e sia per dare il giusto e meritato riposo alla memoria allo sfortunato Schopenhauer.
E così, tra incontri improbabili e personaggi bizzarri, si snoda questo ultimo libro di Andrea Malabaila – edito da Pendragon – che probabilmente piuttosto che per la storia stessa narrata, putrtoppo a tratti troppo artificiosa e forzata perché un tantino ricca di cliché seppur ben descritti, colpisce profondamente il lettore, per il sentimento di nostalgia e di malinconia che serba in se stessa e soprattutto, per quell’insano e spesso sottovalutato desiderio di misurarci con noi stessi e con quel nostro passato, che sempre più spesso finiamo per schivare o per sopprimere del tutto.
Probabilmente lo facciamo per metterci in salvo o semplicemente per provare a capire chi siamo adesso e cosa siamo stati prima ma di sicuro, compiere questo viaggio interiore attraverso un libro, è davvero la cosa migliore che si possa fare fra le tante.
Songtrack:
Green Park Serenade, Andrea Malabaila, Pendragon, 2016 pp.173.