La notte dei ragazzi cattivi: il romanzo sul bullismo di Massimo Cacciapuoti
Il bullismo è da sempre una piaga sociale eppure solo negli ultimi anni l’argomento ha assunto un’importante rilievo mediatico poiché gli episodi di bullismo dilagano e si susseguono ormai quotidianamente, soprattutto tra i giovanissimi, probabilmente anche a causa dell’avvento degli smartphone e dei social network che ne hanno modificato forma e struttura.
Ecco perché sono ormai innumerevoli le campagne di sensibilizzazione, rivolte proprio ai più giovani, che vengono convogliate attraverso i principali canali di comunicazione, compresa la stessa editoria. E non a caso, poco dopo aver terminato la lettura de L’estate muore giovane – il romanzo d’esordio di Mirko Sabatino, pubblicato da Nottetempo, che tra le tante cose parla anche di bullismo – mi sono imbattuta nell’ultimo libro di Massimo Cacciapuoti ed è inutile dire che sono diversi i punti in comune tra queste due opere.
Oltre ad essere, infatti, due libri che raccontano storie di bullismo, essi parlano anche di amicizia e di redenzione ma soprattutto sono ambientati nella provincia più remota: dove il tempo sembra essersi fermato, dove i giorni si somigliano un po’ tutti e dove la noia la fa da padrone.
La notte dei ragazzi cattivi di Massimo Cacciapuoti
Fabio Romano è, infatti, il protagonista de La notte dei ragazzi cattivi ed è un ragazzino timido, taciturno e con seri problemi di integrazione, probabilmente causati dalla sua strampalata condizione familiare contraddistinta da una madre assente perché gravemente malata, da un padre violento e incapace di dimostrare il proprio affetto e da una sorella maggiore che è invece il suo unico punto di riferimento e la sua ancora di salvezza.
Inutile spiegare tutto quello che Fabio Romano è costretto a vivere e a subire dentro e fuori dalle mura scolastiche, da parte dei suoi compagni di classe capeggiati da Ascanio Lombardi e Paride Rispo, e solo la presenza di Giulia De Giovanni – la sua dolce e premurosa maestra di sostegno – e di Valeria Borrelli – la ragazzina più bella di tutto l’istituto – rendono meno traumatiche le sue giornate.
Eppure, Fabio Romano, non può ancora sapere che proprio la sua maestra di sostegno è in realtà una vecchia conoscenza di suo padre e rappresenterà, in qualche modo, la chiave di svolta della sua sino ad allora triste esistenza.
La notte dei ragazzi cattivi: uno spaccato di provincia e di bullismo
La notte dei ragazzi cattivi di Massimo Cacciapuoti è un libro che racconta uno spaccato di provincia come tanti, che potrebbe tranquillamente essere quello visto, vissuto o raccontato da uno qualsiasi di noi, nel quale i ragazzini sanno essere crudeli e feroci al pari degli adulti e dove l’incoscienza, la brutalità e la violenza la fanno da padrone poiché loro stessi, sono stati plasmati dalla stessa violenza e brutalità che li ha partoriti, li ha allattati e infine svezzati.
Massimo Cacciapuoti attraverso il suo La notte dei ragazzi cattivi racconta una storia che viene concepita e che parte con delle ottime premesse, eppure non è stata in grado di catturarmi come desideravo poiché la narrazione mi è sembrata un tantino artefatta e forzata, tanto quanto il suo ritmo complessivo: lento e caratterizzato da qualche divagazione di troppo, al fine probabilmente di rafforzare un po’ la trama e di apportare qualche pagina in più.
Peccato davvero poiché il bullismo è un argomento verso il quale non bisognerebbe mai abbassare la guardia e poterlo fare anche attraverso libri ben congegnati sarebbe sicuramente cosa buona e giusta.
La notte dei ragazzi cattivi, Massimo Cacciapuoti, Minimum Fax, 2017 pp.225.