Libri da leggere: come scelgo le mie letture in soli sei punti chiave
Spesso mi viene chiesto come scelgo le mie letture o meglio, come scelgo i libri da leggere, per questo motivo, ho deciso di scrivere questo post, nel quale provo a spiegare come, personalmente, mi oriento nel panorama editoriale attuale tra le innumerevoli proposte di lettura e soprattutto nel bel mezzo del marasma dei libri che vengono pubblicato ormai quotidianamente.
Parto subito dicendo che, effettivamente, non ho una ricetta ben precisa o specifica riguardo alla scelta delle mie letture e dei libri da leggere, preferisco piuttosto farmi guidare da elementi molto meno evidenti, come ad esempio: il momento, l’istinto ma soprattutto lo stato d’animo e da elementi, invece, molto più tangibili, come ad esempio: la provenienza del libro, l’autore o l’autrice, il titolo, la copertina, i temi trattati e se si tratta di libri stranieri anche il traduttore che, nel mio caso, influisce mica poco.
Allo stesso tempo, però, seguo anche i suggerimenti dettati da alcuni contatti virtuali fidati (blogger, lettori forti, editor e addetti ai lavori) che hanno, più o meno, i miei stessi gusti e li ritengo davvero preziosi e utili a fare da filtro.
Ora, considerando gli elementi definiti tangibili che, personalmente, mi suggeriscono come scegliere i libri da leggere, passo a svelare quali sono i miei sei punti chiave che determinano la scelta del libro da leggere.
Nazionalità
Nel mio blog, mi occupo prevalentemente di letteratura americana indipendente e dunque tendo a leggere quasi prevalentemente libri che provengono da oltreoceano ma, allo stesso tempo, mi appassiona anche la letteratura italiana – specie se esordiente -anche se spesso, purtroppo, mi capita di trovare dentro queste opere, una sorta di impasto che miscela trama, personaggi e dialoghi che mi appaiono come un’ “americanata” in salsa nostrana. Ultimamente mi sto, inoltre, appassionando anche alla letteratura contemporanea calabrese perché c’è un movimento davvero interessante attorno a questo filone letterario e, da buona calabrese, non posso che esserne fiera e orgogliosa oltre che curiosa. Mi preme sottolineare che, nel caso della letteratura americana, sono un filtro fondamentale le letture che molti miei contatti fanno in lingua originale poiché annoto tutto quello che mi sembra possa essermi affine e, ovviamente, nella speranza che prima o poi venga tradotto in italiano.
Autore o autrice
Sono pochi gli autori e le autrici di cui possiedo i libri in serie, un po’ perché non amo le parole serie o seriale ma, soprattutto, perché mi piace spaziare e testare voci sempre nuove, capaci di raccontarmi il mondo in modo insolito e, allo stesso tempo, tendo a prediligere penne che siano contemporanee, in modo da poterci ritrovare delle affinità e dei punti di osservazione correlati.
Quando, invece, mi approccio ad un autore del passato e del quale intendo recuperare la bibliografia, tendo sempre a leggere le sue opere in ordine cronologico poiché mi piace seguire la sua personale evoluzione ma soprattutto la trasformazione della sua penna.
Attualmente, se penso ad autori americani del passato, posso ritenere conclusa, per il momento, l’intera bibliografia di John Fante, di Richard Yates e di Raymond Carver ma sono pronta a scommettere che da qualche parte, lì fuori, ci sono inediti che magari aspettano solo di essere scoperti e pubblicati.
Titolo
Spesso questo è un elemento un po’ fuorviante e non sempre decisivo per quanto riguarda la scelta dei libri da leggere, non sempre un bel titolo nasconde un buon libro e molto spesso, invece, un buon libro non è all’altezza del titolo.
Di sicuro, tendo a prediligere i libri che abbiano titoli brevi, facili da ricordare e molto evocativi perché ho un debole per le parole secche, nette e definitive.
Per quanto riguarda la letteratura americana e dal momento che non leggo in lingua originale, bisogna incrociare le dita quando un titolo, se non viene tradotto letteralmente e fedelmente, abbia almeno un titolo che valga la pena di essere letto e pronunciato.
Conosco tanti libri dal titolo poetico e molto evocativo in lingua originale ma che, una volta tradotto in lingua italiana, risulta davvero ridicolo e alla stregua dei nomi dati alle peggiori cover band musicali.
Copertina
Un giorno, spero non troppo lontano, qualcuno dovrà spiegarmi come mai le copertine dei libri americani hanno delle copertine bellissime che poi, quando vengono riproposte in italiano, non sono nemmeno lontanamente all’altezza. Penso alla bellezza delle immagini e delle illustrazioni potenti ed evocative – spesso davvero semplicissime – e ai caratteri utilizzati: davvero una figata pazzesca!
Certo, purtroppo, capita che una copertina bellissima possa trarre in inganno perché poi il libro non ne è minimamente all’altezza però devo anche ammettere che, fortunatamente, mi capita davvero raramente perché seleziono e valuto attentamente i libri da leggere.
Tema
Beh, questo è un punto che non può essere spiegato in maniera definitiva perché dipende, soprattutto, da come i temi trattati vengono poi sviluppati.
Ci sono certamente temi che prediligo e che spesso hanno a che fare con trame e con personaggi che affondano le loro radici nella difficoltà di stare al mondo, nel fatto di essere degli ultimi o dei reietti e con tematiche che hanno a che fare con l’ amore verso i libri e verso la lettura ma, allo stesso tempo, amo molto lasciarmi guidare da caso e dalla quarta di copertina.
Traduzione
Ho sempre avuto la convinzione che tradurre è un po’ come scrivere un testo da zero ed è dunque un’ operazione piuttosto insidiosa e piena di sorprese e dal momento che, come già accennato in precedenza, non leggo in lingua originale, personalmente, il traduttore o la traduttrice sono elementi davvero fondamentali nella scelta di un libro da leggere e fortunatamente, ve ne sono alcuni di cui mi fido ciecamente e che raramente hanno sbagliato un colpo o meglio, una traduzione.
E voi come scegliete i libri da leggere? Quali sono i fattori che vi influenzano nella scelta?
Buona iniziativa, anche se io preferisco di più romanzi e letteratura degli scrittori dell’America Latina. Complimenti e buon proseguimento con Auguri.
Grazie Cosimo, un saluto. 🙂