Mercoledì delle ceneri di Ethan Hawke: un chiassoso amore “on the road”
Confesso di aver iniziato a leggere Mercoledì delle ceneri con una sorta di pregiudizio nei confronti dell’autore Ethan Hawke che di professione fa invece l’attore hollywoodiano e di cui ricordo benissimo di aver abbandonato esattamente a pagina cinque, il precedente romanzo L’amore giovane e invece questa volta, più mi addentravo nella storia più mi ritrovavo particolarmente colpita da ciò che l’autore cercava di trasmettere dalle pagine del suo libro.
Sarà che ho un debole per le storie d’amore tormentate o sarà che questo romanzo mi è piombato addosso all’improvviso, quasi come se fosse per me un messaggio in codice da dover necessariamente decifrare o più semplicemente sarà che alcuni tratti dei protagonisti li ho sentiti molto affini a me e al mio modo di essere, a tal punto da ritrovarmi tranquillamente affidata a loro, in ogni caso il romanzo ha fatto centro e si è fatto gustare e apprezzare sino all’ultima pagina.
Quella narrata in Mercoledì delle ceneri è la tormentata storia d’amore fra Jimmy Heartsock – un quasi trentenne soldato dell’esercito, bello e vanitoso, perennemente fatto e pieno di buchi vuoti in mezzo al petto ma che continua ad affrontare la vita in modo immaturo e irresponsabile poiché è sempre pronto a buttarsi in una rissa, in una sfida a basket o in una scellerata corsa in automobile- e Christy Walker – una giovane infermiera intelligente, saggia e ragionevole, fuggita molti anni prima dal Texsas e da un abbozzo di famiglia ma che non appena scopre di essere incinta, abbandona il suo lavoro e decide di ritornare a casa da suo padre.
Per un breve periodo si può far finta di non sapere la verità. È come trattenere il respiro. Ma alla fine bisogna riprendere aria. Più in profondità si seppellisce una bugia, più forte è la pressione quando esplode.
La coppia conosce e sperimenta qualsiasi cosa tranne la stabilità, ecco perché i due si lasciano e si riprendono in continuazione nonostante il profondo legame che li unisce – molto simile ad una dipendenza quasi morbosa che però sembra riportare in pari le loro disordinate vite – e l’ultima volta che Jimmy lascia Christy per i motivi più assurdi e stupidi, non è ancora consapevole del fatto che la sua ragazza è incinta e che sta per tornare in Texas.
Da quando avevo incontrato Christy mi sembrava di aver perso tutti i miei amici. Non volevo perderli. Gli volevo bene. Mi piaceva in sacco bere, parlare di fica, giocare a bowling, correre in macchina, giocare a basket, provarci con le diciottenni svampite; queste cose le amavo con passione.
Solo che Christy la amavo di più.
Presto Jimmy si rende conto di rivolere Christy ad ogni costo perché questa volta ha qualcosa di importante da dirle: vuole sposarla e nonostante la ragazza sia sconvolta all’idea, non creda nel matrimonio e non è totalmente convinta delle reali intenzioni del suo uomo, decide comunque di accettare e di sposarlo con una cerimonia semplice e sobria.
Fare promesse solenni sul futuro mi sembrava come sfidare gratuitamente il destino. Si potevano fare dichiarazioni d’intenti, ma ogni ulteriore promessa riguardo a una variante incognita come il futuro mi pareva un atto di arroganza. Il mondo ha mille modi, mille modi crudeli e ingannevoli, di metterti in ginocchio e trasformare tutto quello che credevi in una palese bugia.
Appena la coppia di novelli sposi si rimette in viaggio alla volta del Texas, finisce per approdare in una New Orleans affollata, chiassosa e devastata poiché nei pieni festeggiamenti del Martedì Grasso e il mood di quella bizzarra città, sommato ad una seria complicazione della gravidanza di Christy, finisce per riflettersi sui loro animi, sfociando in una profonda e turbolenta crisi di nervi che mette a dura prova il loro giovane e fresco matrimonio ma soprattutto il loro amore e proprio quando tutto sembra sprofondare, un piccolissimo e improvviso segno sembra riportare la giusta dose lucidità e far rinascere la speranza.
La gente non vuole sentirsi dire cosa si prova veramente a essere innamorati, perché è una sensazione che fa schifo. È come un diamante: visto dall’esterno sembra bellissimo, ma dentro è duro, spigoloso, tagliente. Amare davvero una persona non va mai confuso con il divertimento. Amare una persona è altrettanto doloroso e deludente che arrivare a conoscere se stessi. Probabilmente è l’unica cosa che valga la pena di fare nella vita, ma questo non vuol dire che sia una passeggiata.
Mercoledì delle ceneri è un romanzo semplice, fresco e giovanile eppure dentro vi è una buona dose di saggezza e di maturità che oltre a delineare perfettamente i personaggi, finisce per analizzare da ogni diversa angolazione – specie quelle più profonde e invisibili – una storia che sembra nata con il piede sbagliato, caratterizzata da mille ostacoli ma pronta a tutto pur di affermare il proprio spazio ma soprattutto la propria sopravvivenza e anche se il futuro non dovesse avere i colori felici e gioiosi di una prato in primavera, vale sempre e comunque la pena rotolarci sopra.
Mercoledì delle ceneri, Ethan Hawke, Beat, 2015 pp.251. Traduzione Martina Testa.