Punto croce: il nuovo libro di Jazmina Barrera tra ricamo e sorellanza
Credo di averlo già detto altrove ma magari può essere utile ribadirlo: ultimamente, la letteratura messicana al femminile mi sta regalando moltissime soddisfazioni.
Recentemente è successo con Brenda Lozano, con Guadalupe Nettel – della quale a settembre uscirà il nuovo libro – e con Jazmina Barrera che è sempre una piacevole riconferma dopo Quaderno dei fari che ho letteralmente adorato e Linea nigra nel quale s’interroga su quel delicato argomento che è la maternità e ora, però, mi manca solo esplorare Valeria Luiselli della quale ho già provveduto ad ordinare in libreria Volti nella folla, da poco ripubblicato sempre da La Nuova Frontiera.
Da circa tre anni a questa parte, per qualche strana coincidenza, in estate mi capita infatti di infilare tra le mie letture un libro di Jazmina Barrera o di Guadalupe Nettel – a volte di entrambe le autrici – e questa volta è toccato a Punto croce, pubblicato lo scorso giugno da La Nuova Frontiera nella traduzione di Federica Niola.
Punto croce è un racconto di amicizia e di sorellanza nella quale viene narrata la storia di tre amiche – Mila, Citlali e Dalia – che hanno in comune la passione per il ricamo e non solo. Eppure è proprio il ricamo che funge un po’ da collante alla storia poiché dopo un evento tragico nel quale viene coinvolta una delle tre ragazze, la voce narrante della storia – Mila – ripercorre attraverso i ricordi e la memoria, il viaggio che tutt’e tre hanno compiuto in Europa quando avevano solo 19 anni e così inizia a ripercorrere la loro amicizia nata proprio tra i banchi di scuola e rafforzatasi con il passare del tempo.
…nei viaggi, anche se brevissimi, riesci a conoscere davvero la gente. Ad amarla anche.
pp. 56
Quello che però maggiormente mi ha incuriosita, sin dalle prime pagine, è il ritrovarsi dinanzi a tre giovani ragazze sudamericane unite dalla passione per il ricamo che sembra essere, invece, una pratica insolita, antica e in disuso mentre per loro tre rappresenta una vera e propria forma di linguaggio e di comunicazione.
Nel ricamo si copiano, si condividono, si regalano gli schemi.
pp. 98 – 99
E così per il lettore che non ha, esattamente come me, nessuna affinità o conoscenza sul ricamo ecco che leggere Punto croce diventa un modo e una possibilità per conoscere e comprendere l’importanza di un’arte così antica e piena di tecniche che non sono mai cambiate e che, anzi, si sono tramandate di generazione in generazione.
Accade lo stesso per molta letteratura scritta dalle donne: prendiamo in prestito parole di altre donne perché ci aiutino a dire o per il puro gusto di condividerle, ripeterle e assaporarle. Lo facciamo senza paura, senza vergogna, con piacere.
pp. 99
E attraverso le parole di Jazmina Barrera scopriamo che forse scrivere e tessere sono un po’ la stessa cosa poiché entrambe le pratiche non fanno altro che intrecciare, annodare e collegare tra di loro diversi punti così di un tessuto come di una storia.
Punto croce, Jazmina Barrera, La Nuova Frontiera, 2023 pp. 201. Traduzione Federica Niola.