Se la strada potesse parlare: quando l’amore cerca di vincere su tutto
I libri di James Baldwin credo siano particolarmente adatti ad essere letti in questa nostra epoca contraddistinta dalle disuguaglianze, dal razzismo e dalla paura del diverso.
Anzi, molto probabilmente, i libri di James Baldwin sarebbero ancora più utili se consigliati, suggeriti e letti addirittura nelle scuole perché solo così è possibile ottenere un maggior grado di attenzione e di sensibilizzazione ma soprattutto per sperare di raggiungere i risultati migliori.
Se la strada potesse parlare trama
Se la strada potesse parlare è un libro bello e diretto che in poche pagine è capace di coinvolgere il lettore in una storia verso la quale è impossibile non provare trasporto e contemporaneamente ansia per il futuro di Fonny, di Tish e del loro bambino che quest’ultima porta in grembo.
Tish e Fonny sono, infatti, una coppia di neri in un mondo popolato da americani bianchi e tendenzialmente razzisti e proprio per questo motivo, sono costretti a guardarsi continuamente le spalle ma, purtroppo, la situazione precipita quando il ragazzo viene ingiustamente accusato di aver stuprato una donna portoricana e al quale tocca provare tutta la sua innocenza.
Essere nei guai significa essere soli.
Ora, provare l’innocenza di un nero dinanzi all’accusa di stupro e dinanzi alla falsa testimonianza di un poliziotto bianco significa faticare il doppio per avere giustizia, studiare bene le proprie mosse e avere una fede e una speranza davvero incrollabili e tutto questo, il povero Fonny – che soffre e che si sente perennemente minacciato dentro quella prigione – lo sa bene, così come lo sanno pure suo padre Frank – unico membro della sua famiglia d’origine a cui vuole bene e con il quale ha un rapporto -; la sua fidanzata Tish e la sua famiglia, che è ormai diventata anche la famiglia di Fonny; il suo avvocato Hayward che pur essendo bianco e americano, crede nell’innocenza di Fonny e cerca di fare il possibile per dimostrarla durante il processo.
Certe volte, lo ammetto, ho paura, perché nessuno può sopportare per sempre la merda che ci tirano addosso. Ma poi bisogna in qualche modo solo restare concentrati per andare avanti. Se pensi troppo, se solo cerchi di pensare troppo lontano, non ce la farai mai.
Fonny, nonostante i numerosi momenti di ansia e di scoramento, cerca di convincersi del fatto che i suoi familiari lo tireranno fuori da quel brutto impiccio e a dargli la forza, oltre alle continue visite di Tish, è la consapevolezza del fatto che presto diventerà padre.
E in quei pochi secondi, mentre era lì solo con se stesso, lontano da me, il bambino è stato l’unica cosa vera al mondo, più vera della prigione, più vera di me.
Se la strada potesse parlare libro
Se la strada potesse parlare, oltre ad essere una bella storia di amicizia prima e di amore dopo, è la cronaca di uno spaccato sociale che, purtroppo, è ancora molto attuale specialmente in America, che evidenzia le ingiustizie, le disparità e che dimostra di come l’essere più feroce, cattivo e pericoloso nei confronti dell’essere umano è sempre e soltanto il suo simile.
Naturalmente, devo dire che l’ America non è un dono di Dio per nessuno – se lo è i giorni di Dio devono essere contati.
James Baldwin con estrema eleganza, padronanza di linguaggio e di pathos, ci racconta una storia che rappresenta contemporaneamente la nascita e la rinascita – la prima ad opera del bambino che Tish porta in grembo e la seconda ad opera di Fonny che, una volta uscito di prigione, vuole migliorarsi e migliorare le sue condizioni di vita – e che dimostra di come la famiglia possa rappresentare croce e delizia per un individuo: la famiglia di origine di Fonny, ad esempio ed eccetto suo padre Frank, rappresenta per il ragazzo una vera e propria zavorra e fonte continua di scontri e di conflitti, al contrario invece, la famiglia di Tish si unisce e fa cerchio attorno al giovane per tirarlo fuori dai guai e per garantire alla giovane coppia e al loro bambino in arrivo, la felicità.
Se la strada potesse parlare, James Baldwin, Fandango, 2018 pp. 212 . Traduzione Marina Valente.