Un amore di Sara Mesa: dalla Spagna, un’occasione sprecata?

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Rullo di tamburi, abbiamo già la prima lettura NO del nuovo anno e la cosa un po’ mi stranisce perché è un libro di cui ho sempre sentito parlare molto bene e questo dimostra che, spesso, l’hype legato a certi titoli sia fuorviante e di quanto le letture siano estremamente soggettive.

Sto parlando del libro Un amore della scrittrice spagnola Sara Mesa, pubblicato in Spagna nel 2020 e diventato un vero e proprio caso editoriale e ora arrivato in Italia grazie a La Nuova Frontiera.

E anche se bisogna ammettere che possiede alcuni sviluppi interessanti riguardo ad alcune considerazioni sul linguaggio, sull’incomunicabilità, sul fatto di sentirsi estranei e non accettati e su quanto la diversità possa spaventare e impedire l’integrazione ma, personalmente, lo sviluppo mi ha convinta ben poco.

La protagonista del libro è una ragazza che perde il lavoro perché accusata di un furto e così decide di allontanarsi dalla sua città per trasferirsi in una casa fatiscente e sgangherata di campagna, per contenere i costi e per adottare uno stile di vita più easy e per dedicarsi alla traduzione ma ben presto, per la comunità del luogo appare come una ragazza difettosa, anomala e incomprensibile.

Totalmente passiva, indolente e preda degli eventi piuttosto che partecipe della propria esistenza ma, personalmente, ho trovato la protagonista letteralmente irritante e non la giustifica nemmeno il fatto di volersi identificare con il territorio in cui si è trasferita: piatto, aspro e privo di personalità. Che peccato, perché avevo davvero alte aspettative su questo titolo!

Un amore, Sara Mesa, La nuova frontiera, 2021 pp.192. Traduzione Elisa Tramontin.

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