Un apprendistato o il libro dei piaceri: Clarice Lispector e l’inizio alla vita

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Lori è una donna che abbandona il suo paese natio per trasferirsi in città e insegnare alla scuola elementare. Qui incontra Ulisse, un professore di filosofia più grande di lei, che cerca di iniziarla alla vita vera, instillandole il coraggio di vivere e di avere fede e del quale, la donna, si innamora perdutamente ma senza essere ancora pronta per vivere qualcosa insieme.

In fondo, Lori, è una donna che finge di vivere la propria vita poiché è consapevole delle sue debolezze, dei suoi difetti e delle sue continue cadute, indossa una maschera che la manda in crisi ogni volta che cadendo finisce per frantumarsi ed è convinta che, dentro di sé, vive un cavallo selvaggio e impetuoso che, pur non avendo un nome, la domina e la governa.

E così, Lori cerca conforto nella notte, nella luce lunare e nei suoi alunni, che le hanno sempre fornito un motivo per resistere e per lottare ma desidera ardentemente il conforto di Ulisse e del suo amore, che però la respinge ripetutamente e le ribadisce che non è ancora pronta per l’amore.

E mentre Lori si sente rifiutata, respinta e non all’altezza di Ulisse, allo stesso tempo, teme che l’uomo possa stancarsi di aspettarla perché dopotutto, il loro è solo un amore platonico, caratterizzato da dialoghi profondi e da un insolito corteggiamento. E così, Lori, inizia ad apprendere avidamente tutto quello che Ulisse tenta di spiegarle, nella speranza di accorciare i tempi e raggiungere finalmente ad una vera unione.

Attraverso una scrittura potente, poetica, evocativa, piena di metafore e di riferimenti spirituali e naturali, Clarice Lispector utilizza Lori e le sue profonde analisi interiori, per dimostrare che senza il dolore non c’è vita e che, a volte, la disperazione può essere luce e ombra per l’individuo ma che, allo stesso tempo, bisogna sempre e comunque osare anche quando la vita cerca di sfuggire dalle mani. Bisogna sempre continuare a vivere, nonostante tutto!

Clarice Lispector

E solo così, Lori scopre che essere libera significa non avere né modi e né forme e che bisogna seguire la propria natura per diventare realmente sé stessi, anche se accorgendoci di chi siamo realmente c’è sempre il rischio di finire per impazzire.

Grazie ad un linguaggio crudo, diretto e quasi mistico, Clarice Lispector ci racconta di una donna che vive di coincidenze, di casualità e che rappresenta un ostacolo per sé stessa ma che, nonostante tutto, è alla continua ricerca di un senso risolutore della vita e della suprema consapevolezza dell’amore.

E le due uniche due cose che trova sono: la consapevolezza che l’allegria è una fatalità e che amare un’altra persona significa solo donargli la propria solitudine.

Un apprendistato o Il libro dei piaceri , Clarice Lispector, Feltrinelli, 2020 pp. 124. Traduzione Rita Desti.

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