Una nuova vita di Roger Rosenblatt: storie di padri, di figlie e di nuovi inizi
Per un non genitore è difficile, per non dire impossibile, capire che cosa significhi invece per un genitore perdere un figlio e dovergli dunque sopravvivere.
Personalmente me lo chiedo spesso, dal momento che conosco – come chiunque penso – genitori che purtroppo hanno vissuto questa terribile esperienza e che si sono dovuti irrimediabilmente separare dalla loro progenie, in età e in circostanze disparate. E così, quegli stessi genitori che magari un tempo dimostravano un carattere d’acciaio ed erano scogli e rocce contro cui si abbattevano inermi le avversità e contro i quali ci si poteva aggrappare in caso di necessità, dopo la morte dei loro figli sono invece diventati fiori di campo appassiti troppo presto proprio come se la grave perdita avesse risucchiato via la linfa vitale dai loro corpi e li ho visti infine cercare conforto – sempre ammesso che sia possibile trovarlo – in mille diversi modi: dedicandosi agli altri, organizzando iniziative sociali, raccogliendo fondi per aiutare la ricerca, istituendo borse di studio o più semplicemente affidandosi alla fede e interrogare ripetutamente un qualsivoglia Dio.
E tutto questo è un po’ quello che accade anche a Roger Rosenblatt, uno dei principali esponenti della stampa americana nonché autore di numerosi romanzi, che nel bel mezzo della sua esistenza e della sua carriera, si ritrova a dover affrontare la morte della figlia Amy, a causa di un infarto fulminante che la stronca sul tapis roulant nella sala giochi di casa sua e alla presenza dei suoi figli.
Dopo lo sconcerto e l’incredulità iniziale, inizia per Roger Rosenblatt e per sua moglie Ginny, la fase di accettazione e di messa all’opera, dal momento che la povera Amy oltre a lasciare un vuoto terribile nel cuore e nella vita dei suoi cari, lascia un marito e ben tre figli piccoli da accudire e ai quali bisogna far comprendere la perdita, aiutarli nel superamento della vicenda e soprattutto rendere la loro vita quotidiana il più normale possibile e così senza batter ciglio, l’anziana coppia decide di trasferirsi a casa della defunta Amy.
Il giorno della morte di nostra figlia, io e Ginny abbiamo viaggiato in auto dalla nostra casa di Quogue, sulla sponda meridionale di Long Island, fino a Bethesda, nel Maryland, dove vivevano Amy e suo marito Harris. Su richiesta di Harris, siamo lì da allora. “Per quanto tempo vi fermate?”, ci ha chiesto Jessie la mattina dopo. “Per sempre”, le ho risposto.
Il memoir Una nuova vita è appunto il resoconto naturale e assolutamente spontaneo di quei giorni che seguirono la morte di Amy e che segnarono l’inizio di quella convivenza inizialmente strana ma ben presto contraddistinta da un legame forte e solido, necessario ad ognuno di loro per affrontare al meglio la realtà e per rendere il tutto più sopportabile.
E cosi Roger Rosenblatt e sua moglie, ormai giunti in quella fase della vita che sembra apparentemente tranquilla e spensierata, si ritrovano a dover ricominciare tutto daccapo con i loro nipoti: tenendo vivo il ricordo di Amy e parlandone ai suoi figli, cucinando per loro, giocando con loro, accompagnandoli a scuola e aiutandoli nei compiti e soprattutto superando insieme i momenti di crisi e di sconforto.
Ho ripreso confidenza con le cose dei bambini che avevo dimenticato. I giocattoli parlanti sono tornati a far parte della mia vita.
La mancanza di Amy è forte e le domande che la sua morte solleva sono molteplici, eppure i due nonni diventano dei “genitori surrogati” che però non cercano di rimpiazzare la figura materna o di prevaricare su quella paterna, bensì cercano di alleviare la situazione e di far si che tutto ciò che accade fra le mura domestiche della casa di Amy è si un piccolo sacrificio ma è contemporaneamente un grande miracolo che dimostra come anche dal più grande dolore può sgorgare ancora vita e come bisogna accettare gli ostacoli e gli imprevisti che in essa si presentano ma soprattutto di quanto la famiglia – di qualsiasi tipologia – sia importante e necessaria e di come sia il più forte degli appigli e di quanto sia infine bello ed appagante vivere, lottare e sacrificarsi per essa.
Una nuova vita è un libro delicato e commovente nel quale si percepisce in primis il dolore e la mancanza che Roger Rosenblatt prova nei confronti di sua figlia Amy e solo successivamente, si denota tutto l’amore e l’impegno che questo nonno speciale mette nel prendersi cura dei suoi tre nipoti, quasi come se tutto questo servisse a sentire ancora più vicina sua figlia.
Una nuova vita, Roger Rosenblatt, Nutrimenti, 2016 pp.128. Traduzione Nicola Manuppelli.
Il libro mi incuriosiva per la traduzione, però vedo che non è stato male quindi ci farò un pensierino.
Diciamo pure che i libri tradotti da Nicola Manuppelli sono sempre delle piccole perle. 😉